Denti

Chirurgia Orale

La chirurgia odontostomatologica od orale è una branca della chirurgia  che include anche l’implantologia e la parodontologia.

Lo studio odontoiatrico di napoli, Ballone offre diversi servizi di chirurgia orale disponendo di un equipe medica di altissimo livello tecnico e con lo specialista in Anestesia Generale qualora il paziente o il tipo di intervento lo richiedessero.

Alcuni degli interventi che vengono effettuati in studio:

ESTRAZIONI DI DENTI DEL GIUDIZIO

Intervento che comporta l’esecuzione di un lembo mucogengivale (uno “spostamento” della gengiva per poter vedere l’osso sottostante) osteotomia, odontotomia e sutura, finalizzato all’avulsione del dente del giudizio totalmente o parzialmente incluso nell’osso

APICECTOMIA
Quando le devitalizzazioni non hanno buon fine, cioè il dente continua (o riprende) a far male e da una radiografia ci accorgiamo che intorno alla radice c’è infiammazione (granuloma), la prima cosa da fare è ritrattare il dente con il rifacimento della devitalizzazione al fine di arrivare con strumenti canalari e disinfettanti laddove ancora si annidano i batteri che mandano avanti l’infiammazione.

Se il ritrattamento non risolve il problema possiamo intervenire eliminando l’infezione per via retrograda con una apicectomia ed otturazione retrogada cioè eliminando l’apice radicolare, ossia i pochi millimetri finali di radice del dente, ed otturando il canale radicolare  partendo dall’apice anziché da una cavità d’accesso coronale.

Frenulectomia e Frenulotomia Labiale e Linguale

La FRENULECTOMIA è la rimozione chirurgica di un frenulo labiale o linguale attraverso incisione dello stesso; la FRENULOTOMIA è il riposizionamene più apicale (verso l’alto) del frenulo.

Un frenulo labiale superiore molto grande può essere la causa della presenza del diastema (spazio fra i denti anteriori incisivi), mentre invece un frenulo linguale corto può impedire la normale mobilità della lingua.

 

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Denti

Ortodonzia

Ognuno di noi desidera per se stesso e per i propri figli un bel sorriso, con la bocca comunichiamo i nostri stati d’animo e sentimenti; la piacevolezza del viso è importante per avere fiducia in se stessi.

In questo senso il correggere una malocclusione o anomalia può migliorare l’atteggiamento di un individuo nei confronti della vita e favorire le relazioni sociali.

Per noi dello studio odontoiatrico di napoli, è importante unire l’estetica alla funzione attraverso una terapia volta a risolvere le cause primarie che hanno determinato lo squilibrio.

L’ortodonzia è un ramo specialistico dell’odontoiatria che si occupa di prevenzione, diagnosi e trattamento delle malocclusioni, delle anomalie di crescita dello scheletro cranio-facciale e delle disfunzioni della sfera neuromuscolare che possono determinare:   difficoltà di masticazione   deformazione dell’estetica facciale   disfunzione dell’ATM   predisposizione alla malattia parodontale e alla carie  e  difficoltà nel modo di parlare.

I pazienti affetti da problemi ortodontici possono trarre beneficio dal trattamento praticamente a qualsiasi età, l’ortodonzia non è destinata soltanto ai bambini: un numero sempre crescente di persone adulte (ORTODONZIA DELL’ADULTO) ricorre al trattamento ortodontico per migliorare la masticazione e l’aspetto estetico. (vedi INVISALIGN).

L’ortodonzia inoltre ha lo scopo di “preparare il terreno” alle ricostruzioni protesiche (ORTODONZIA PREPROTESICA) modificando le inclinazioni, le rotazioni o le estrusioni di elementi dentari che non hanno più il loro antagonista.

Visite di controllo, studio dei casi e progettazione

Come per tutta la medicina preventiva anche in ortodonzia è più importante prevenire piuttosto che curare. Ecco perché cerchiamo di motivare ed educare i genitori a tutte le problematiche connesse alla sfera orale.

Consigliamo di effettuare una visita di controllo dai 3 ai 6 anni, quando tutti i denti da latte sono ancora presenti in bocca. Questo con lo scopo di “intercettare” eventuali disarmonie  dentali e/o scheletriche che, se non corrette in fase di crescita, difficilmente possono essere risolte più tardi.

Prima di intraprendere la terapia ortodontica e per decidere il trattamento più idoneo eseguiamo un accurato STUDIO DEL CASO.

Esaminiamo i denti, le ossa (la mandibola, la mascella) le articolazioni, la forma ed il profilo del viso, e il modo di deglutire e di respirare con l’aiuto di radiografie, modelli e foto.

RX Panoramica: serve per verificare la presenza e la posizione dei denti, eventuali carie e granulomi, i seni mascellari, la forma dei condili e la posizione dei denti del giudizio.

Teleradiografia: serve per ricavare il tracciato cefalometrico da cui emergono i dati che ci permettono di valutare la crescita e lo sviluppo del paziente.

Modelli dei denti, ci permettono di verificare come le due arcate chiudono tra loro, le relazioni che hanno i denti tra loro e lo spazio disponibile in arcata.

Fotografie (intraorali ed extraorali) sono un altro elemento molto importante perché ci consentono di studiare la forma del viso e il profilo oltre che la posizione del corpo nello spazio e ci danno la “registrazione” del viso e dei denti prima del trattamento.

Utilizzando i dati ottenuti dai vari esami, siamo in grado di eseguire una serie di analisi ortodontiche da cui emergeranno: diagnosi, obiettivi e terapia.

In una successiva seduta, svolgiamo un colloquio con il paziente e i suoi familiari, esponiamo in cosa consiste l’anomalia da trattare, come intendiamo procedere, in quanto tempo, con quale frequenza di controlli e il costo della terapia.

Il paziente e i suoi familiari avranno modo di avere ogni chiarimento inerente la cura. La seduta termina quando ogni punto della programmazione è stato illustrato a sufficienza e ben compreso.

Dopo la firma del “consenso informato” ha inizio la fase di trattamento che utilizza apparecchi fissi e/o rimovibili coadiuvati da sedute di logopedia, ed è caratterizzata da controlli periodici mensili salvo specifiche esigenze da parte nostra o del paziente.

Durante il periodo del trattamento vengono documentati i progressi con delle nuove fotografie che vengono poi archiviate nella cartella personale del paziente.

Durante le visite periodiche prestiamo la massima attenzione alla dentatura decidua ed allo sviluppo dei mascellari, per intercettare e intervenire su alcuni fattori eziologici (succhiamento del pollice o succhiotto, respirazione orale e deglutizione atipica). Queste alterazioni funzionali cambiano l’equilibrio neuro muscolare; il danno che possono provocare dipende da intensità, direzione e durata. Esse sono responsabili dell’insorgere della malocclusione o dell’aggravamento della stessa, mentre la loro eliminazione precoce può ripristinare le normali condizioni occlusali.

Quando togliere il succhiotto?

L’uso del succhiotto non dovrebbe prolungarsi oltre il secondo anno di vita; se ciò dovesse accadere, è necessario sostituire i succhiotti a forma di ciliegia, con quelli fisiologici a goccia o anatomici che si adattano meglio alla forma del palato.

La deglutizione avviene normalmente con le arcate dentarie in occlusione, labbra a contatto, muscolatura periorale a riposo e lingua che prende contatto con la volta del palato. Nel neonato, la mancanza dei denti viene compensata dalla lingua che si interpone tra le gengive edentule.

Con il completamento della prima dentizione, questo tipo di deglutizione, chiamata infantile, si modifica. Spesso causa di una deglutizione anomala è l’allattamento artificiale, specialmente se il foro della tettarella è stato allargato ed il latte defluisce spontaneamente senza contrazione muscolare. Se l’interposizione linguale perdura è frequente il riscontro di morso aperto che, se trascurato, degenera in gravi situazioni estetiche e funzionali.

La respirazione orale può essere dovuta ad una abitudine viziata o al fatto che le prime vie aeree superiori sono ostruite. L’aria respirata attraverso la bocca non viene riscaldata e depurata con conseguente ipertrofia delle tonsille ed adenoidi. A livello nasale il mancato svuotamento del secreto mucoso con conseguente stasi e congestione favorisce la formazione di riniti ipertrofiche, sinusiti ed otiti. Il respiratore orale per la forzata posizione bassa della lingua va incontro ad un restringimento del palato e conseguentemente alla retrusione mandibolare. La costante posizione a bocca semiaperta causa la protrusione degli incisivi superiori.

La terapia ortodontica precoce è quella che mettiamo in atto sui bambini che hanno meno di 9–10 anni quando sono ancora presenti denti da latte.

Questa è effettuata mediante apparecchiature mobili (RI, bite) o fisse (espansore rapido, archi palatali, brackets) e mediante esercizi di logopedia per la rieducazione linguale e respiratoria. Ha una durata che oscilla tra i 12 e i 18 mesi. Non si rivolge alla correzione delle discrepanze dentali, all’estetica dell’allineamento corretto dei denti, ma sopratutto lavora sull’osso, precisamente sulla posizione reciproca di mascella e mandibola, determinando rapporti trasversali e/o longitudinali corretti. Se queste ossa sono mal posizionate e non rispettano i canoni della corretta crescita cranica, si avrà la predisposizione alla malocclusione dentale che inizierà dopo la normale permuta dei denti, cioè 11-13 anni. I denti tenderanno a nascere e posizionarsi storti.

Queste manovre sono messe in pratica per determinare nel futuro (11-13 anni) la migliore posizione possibile delle ossa craniche fra loro, e quindi il più opportuno allineamento dei denti. Talvolta la terapia ortodontica precoce riesce a migliorare ma non a risolvere la situazione; sarà necessario quindi prevedere e programmare una terapia più tardiva, dopo il completamento della permuta (generalmente dopo i 12 anni) che porti ad una correzione definitiva in dentatura permanente che si prefigge di migliorare l’estetica e di ottenere una buona funzionalità.

Gli apparecchi ortodontici

Presso lo studio odontoiatrico di napoli utilizziamo diversi tipi di apparecchi:

Apparecchi ortodontici mobili da portare la maggior parte delle ore del giorno e della notte (togliere solo per i pasti).

Si possono inserire e togliere da soli. Sono di solito adoperati nella prima fase del trattamento nei bambini, per espandere l’arcata inferiore (RI) e per correggere abitudini viziate (deglutizione atipica e respirazione orale) o guidare la mandibola in posizione corretta sia nei bambini che negli adulti (bite).

Apparecchi ortodontici fissi non rimovibili che possono essere tolti o inseriti solo in studio (REP), incollati ai denti per mezzo di bande (anellini in metallo che avvolgono i denti) e solidarizzati da una vite centrale. Questo viene attivato per 7 giorni e allarga il palato troppo stretto.

Apparecchi ortodontici fissi non rimovibili che possono essere tolti o inseriti solo in studio; incollati ai denti per mezzo di placchette (i brackets, costruiti in metallo, fibra di vetro, composito o ceramica ) e collegate tra loro da fili metallici che possono essere sostituiti o stretti ad ogni visita di controllo ed esercitano una leggera pressione sui brackets per spostare gradatamente i denti o le mascelle nella posizione desiderata.

Apparecchi ortodontici misti, fissi e mobili, che sfruttano diverse componenti di forze.

Contenzione Apparecchio mobile simile ad una “mascherina” trasparente che è necessario per il mantenimento del risultato raggiunto una volta che è terminata la fase attiva del trattamento.

Esistono diverse tecniche e numerose scuole ortodontiche, che con metodi, tempi e modi diversi, tendono tutte allo stesso scopo: il ripristino di una corretta funzione masticatoria in abbinamento a una buona estetica.

I denti e le mascelle saranno dolenti dopo ogni visita, soprattutto nella fase iniziale del trattamento, ma il fastidio è di breve durata

Durata della terapia

La durata del trattamento dipende dal tipo e dalla gravità del problema, dall’età, dalla risposta individuale al trattamento e dalla diligenza nel presentarsi agli appuntamenti di controllo e seguire le indicazioni del medico.

La maggior parte dei pazienti può far conto di portare l’apparecchio per 18-36 mesi e il successivo dispositivo di contenzione per molti anni. Si può anche optare per un dispositivo di contenzione fisso.

Alimentazione e igiene

Ridurre i cibi a base di zuccheri e amidi: questi alimenti favoriscono la produzione di acidi e di placca batterica che può causare la carie e favorire la malattia parodontale. Evitare cibi duri e croccanti e appiccicosi che si attaccano ai denti e all’apparecchio.

Pulizia dell’apparecchio fisso:

Quando si porta l’apparecchio l’igiene orale è più importante che mai. L’apparecchio ha piccoli recessi in cui possono annidarsi particelle di cibo. Lavare bene i denti dopo ogni pasto e rimuovere la placca che si annida più facilmente intorno agli attacchi. Spazzolare anche il bordo gengivale e la superficie masticatoria. Dopo aver spazzolato i denti controllare allo specchio per verificare che siano puliti.

Una pulizia carente può causare macchie attorno ai brackets.  E’ possibile passare il normale filo interdentale, aiutandosi con aghi passafilo che ne facilitano l’inserimento tra denti e apparecchio, oppure con fili per ponti dotati di una estremità più rigida che ne facilita lo scorrimento. Passare il filo tra dente e dente e delicatamente attorno agli attacchi, cambiando il filo quando è sporco.

Altri prodotti che aiutano nell’igiene orale:   Scovolini: adatti alla pulizia interdentale, soprattutto dove ci siano degli   spazi più larghi. Di varie dimensioni e forme, da scegliere in base allo   spazio da pulire.   Idropulsori: strumenti che creano un getto d’acqua concentrato per aiutare a   rimuovere le particelle di cibo dai denti. Utili per raggiungere aree   altrimenti difficili da pulire. Non sostituiscono l’uso dello spazzolino e il   filo interdentale.

Pulizia dell’Apparecchio Mobile:

Presso lo studio odontoiatrico di napoli consigliamo di spazzolare accuratamente l’apparecchio con spazzolino e dentifricio dedicato per apparecchi mobili o il classico sapere liquido per i piatti. Usare solo acqua fredda, in quanto, l’acqua calda potrebbe deformare la resina. Possono essere d’aiuto, nella pulizia dell’apparecchio mobile, delle apposite compresse effervescenti da sciogliersi in acqua.

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Protesi dentarie

La protesi dentaria si applica per sostituire uno o più denti persi oppure compromessi per motivi funzionali o estetici. Una volta che l’elemento è andato perso, l’armonia e la simmetria meccanica ed estetica della bocca sono fortemente compromesse.

Ti mancano dei denti o sono in cattivo stato?

Presso il nostro studio odontoiatrico di napoli, a seconda dei casi, possono essere utilizzate protesi mobili o protesi fisse (su impianti o su denti naturali).

Protesi dentarie Fisse

La protesi fissa consente la ricostruzione dei denti rovinati o mancanti attraverso l’utilizzo di corone o capsule. A differenza delle protesi dentarie mobili, le protesi fisse non possono essere rimosse dal paziente dal cavo orale in quanto fissate agli elementi pilastro dentari o implantari (ossia ai denti sani o agli impianti che servono da appoggio) attraverso sistemi di fissaggio come la cementazione su denti o la protesi avvitata su impianti.

Protesi Dentarie Mobili

Come dice il termine protesi dentarie mobili, trattasi di una Protesi dentaria allontanabile dalla bocca da parte del Paziente. Presso il nostro studio odontoiatrico di napoli la protesi dentari mobile, viene utilizzata per due motivi ben precisi che possono anche coesistere:

  1. Motivi progettuali: la mancanza a volte di pilastri naturali (denti) e l’impossibilità anatomica di collocare pilastri artificiali (impianti) può rendere a volte impossibile o molto difficile l’esecuzione di una Protesi Fissa.
  2. Motivi economici: il materiale con il quale vengono eseguite le Protesi Mobili è di solito assai meno costoso di quello delle Protesi Fisse, senza perdere a volte in estetica e spesso in funzionalità. E’ ovvio che questo vantaggio viene pagato dal Paziente in un minor comfort, in quanto queste Protesi devono essere allontanate alla fine di ogni introduzione di cibo (fosse anche la prima colazione) per eseguire le comuni norme di Igiene Orale

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Odontoiatria Pediatrica

La cura dei denti nei bambini, o Pedodonzia, ha lo scopo di creare le condizioni ottimali per la futura dentizione permanente.

I bambini non possono essere considerati dei “piccoli adulti” ma hanno bisogno di un odontoiatra pediatra capace di seguirlo in un trattamento specifico e adeguato ad ogni fase del loro sviluppo. A partire dai 2 anni i bambini dovrebbero abituarsi all’odontoiatria pediatrica che gli infonde delle buone abitudini di igiene orale.

La salute orale nell’infanzia ha un impatto diretto sullo sviluppo di un bambino, quindi non si dovrebbe trascurare la sua educazione e la sua cura dei denti. Un controllo fin dai primi anni è la chiave per una dentatura sana.

Gli interventi di odontoiatria pediatrica presso il nostro studio odontoiatrico di napoli, prevedono:

  1. un primo approccio rassicurante alla cura odontoiatrica
  2. l’insegnamento dei corretti comportamenti di igiene orale 3)
  3. la cura delle carie dei denti decidui in modo che venga mantenuto lo spazio per l’eruzione del dente permanente
  4. la sigillatura sui denti permanenti

Sigillatura sui denti permanenti: cosa è?

Le superfici occlusali dei denti posteriori (molari e premolari) presentano nella zona centrale solchi e fossette che in alcuni casi possono essere piuttosto profondi, spingendosi all’interno dello smalto fino quasi a raggiungere la dentina.

In questi recessi i batteri possono facilmente trovare riparo e dare l’avvio ai processi cariosi, frequenti in queste sedi soprattutto in giovane età.

La sigillatura, anche chiamata sigillatura dei solchi, è una procedura utilizzata in odontoiatria che prevede il riempimento preventivo di solchi e fossette poste sulle superfici occlusali dei denti con un materiale auto o fotoindurente, solitamente non molto tempo dopo la loro eruzione, al fine di impedirvi la colonizzazione batterica ed il conseguente sviluppo di carie.

I materiali comunemente utilizzati per questa procedura sono le resine composite e i cementi vetroionomerici. Presso il nostro studio odontoiatrico di napoli facciamo uso dei sigillanti che sono quindi particolarmente indicati per l’odontoiatria pediatrica sopratutto in presenza di solchi e fossette profondi, ed in pazienti che hanno già manifestato una particolare cariorecettività.

Può essere effettuato su denti decidui o permanenti, ma è eseguito più comunemente sui primi molari permanenti.

L’unica controindicazione è legata alla possibile ipersensibilità causata dai materiali usati su soggetti predisposti.

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Odontoiatria Conservativa

La carie è un processo di distruzione dei tessuti duri del dente (smalto e dentina) provocato da batteri. Tale processo si estende in profondità partendo dalla superficie con progressiva demineralizzazione e successiva dissoluzione del dente.

LA DIGA DI GOMMA: IL PRIMO BIGLIETTO DA VISITA DELLA QUALITA’ IN ODONTOIATRIA!

La terapia conservativa è una branca dell’odontoiatria specializzata nella cura dei denti cariati o fratturati da traumi.

La terapia consiste nell’eliminazione della carie e nella chiusura delle cavità risultanti dal deterioramento dello smalto e della dentina cariata o, nel caso di fratture da traumi, nel ripristino funzionale ed estetico tramite l’utilizzo di appositi materiali, strumenti e metodologie.

PRIMA/DOPO

La terapia endodontica o trattamento canalare o comunemente detta devitalizzazione si rende necessaria quando la parte interna del dente comunemente conosciuta come polpa del dente o nervo è danneggiata dalla carie o esposta per trauma (frattura del dente).

La polpa è la parte vitale del dente, cioè un tessuto ricco di vasi sanguigni e nervi. Pertanto la sua esposizione per carie o trauma provoca dapprima la sua infiammazione (pulpite) e poi la sua “morte” cioè la necrosi con conseguente infezione .

L’infezione del dente attraverso le sue radici si propaga all’osso dando luogo a seconda dell’estensione, della gravità ad ascessi, granulomi o cisti, visibili in radiografia come un’area scura intorno all’apice della radice.

La terapia canalare, o trattamento endodontico o devitalizzazione si rende necessaria quando la parte interna del dente comunemente conosciuta come polpa del dente o nervo è danneggiata dalla carie o esposta per trauma (frattura del dente).

La polpa è la parte vitale del dente, cioè un tessuto ricco di vasi sanguigni e nervi. Pertanto la sua esposizione per carie o trauma provoca dapprima la sua infiammazione (pulpite) e poi la sua “morte” cioè la necrosi con conseguente infezione .

L’infezione del dente attraverso le sue radici si propaga all’osso dando luogo a seconda dell’estensione, della gravità ad ascessi, granulomi o cisti, visibili in radiografia come un’area scura intorno all’apice della radice.

LE FASI DELLA TERAPIA ENDODONTICA

Sono generalmente due:

  1. Asportazione del nervo infiammato o necrotico previa anestesia locale e otturazione dei canali che ospitavano il nervo. Al termine dell’anestesia ci potrà essere dolore legato alla terapia eseguita, controllabile con un comune antidolorifico. Nei giorni successivi potrà persistere dolore alla presione e alla masticazione, che si risolverà spontaneamente. Nella seduta successiva il dente viene ricostruito definitivamente.
  2.  Ricostruzione del dente compromesso. presso il nostro studio odontoiatrico di napoli per ricostruire il dente talvolta è necessario inserire un perno in fibra di vetro affinché ci sia una maggiore ritenzione per l’otturazione. Quando la perdita di tessuto è stata elevata è necessario ricoprire le cuspidi con un intarsio o rivestire il dente con una corona per evitare la frattura del dente indebolito dalla precedente carie e dalla devitalizzazione (che rende il dente più fragile, meno elastico).
    Controlli post-terapia

Radiografie di controllo post-cura devono essere effettuate a partire dai 4-6 mesi successivi per verificare la risoluzione o riduzione dell’infezione, testimoniata dalla nuova formazione di osso intorno all’apice della radice.

La percentuale di successo nel caso di un dente che è stato trattato per la prima volta è molto elevata, vicino al 100%, è comunque correlata alla presenza o meno di infezione e si riduce notevolmente in presenza di lesioni periapicali di grosse dimensioni.

Si riduce ancora di più in caso di ritrattamento, cioè nel caso in cui si reintervenga su un dente già devitalizzato. In caso di mancata risoluzione dell’infezione si può intervenire chirurgicamente con l’Apicectomia laddove può essere eseguita.

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